5 minuti con Clarissa Corradin, giovane illustratrice di Ivrea

5 minuti con Clarissa Corradin, giovane illustratrice di Ivrea - 2024
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Incontriamo l’illustratrice Clarissa Corradin

Raccontaci un po’ di te.

Ciao, mi chiamo Clarissa Corradin, ho 24 anni e vivo a Ivrea, un salto sopra Torino.
Ho un ‘insana adorazione per il popcorn, le creature sgraziate e le passeggiate nei boschi a correre dietro volpi e cinghiali.
Ho studiato all’Accademia di Belle Arti a Torino ma in tutta onestà non ho trovato dei veri e proprio corsi di illustrazione, così ho iniziato a frequentare workshop più specifici.
Se potessi ne farei uno ogni mese!

Quando hai capito che l’illustrazione era la tua professione?

A 17 anni mi capitò di frequentare un workshop con Maurizio Quarello: dopo gli anni di liceo artistico in cui il disegno mi aveva un po’ “saturata” ho avuto l’occasione di dipingere quello che volevo, come lo volevo e mi sono divertita tantissimo!

Forse non avrò scelto in quel momento la mia professione ma almeno mi ha permesso di non cambiare strada.

Il tuo linguaggio visivo è molto particolare, quali sono le tecniche e gli strumenti che usi quando disegni?

All’inizio lavoravo solo ad acquerello, poi ho fatto pace con la tempera ed al momento ho un rapporto ancora un po’ burrascoso col digitale, ma la maggior parte delle volte cerco di mixarle tutte e tre. Mi piacerebbe imparare a usare solo la grafite.

Cosa pensi del tuo futuro da illustratrice?

So di essere ancora all’inizio del percorso e spero sempre di crescere, tra i sogni nel cassetto c’è ovviamente un albo illustrato.

Perché illustrazione per bambini?

Perchè ci si diverte un sacco! Ho più opportunità di disegnare personaggi buffi e bestiole strane.

Quali sono i tuoi punti di riferimento nel mondo dell’illustrazione? A chi ti ispiri?

La lista è lunga e sempre aggiornata: Roger Olmos, Camille Andrè, Beatrice Alemagna, Ana Juan ,Cecile Carrè, Isabella Mazzanti… Anche il mondo dell’animazione e il teatro sono pozzi d’ispirazione.

In questi anni, chi ti ha supportato e creduto nel lavoro che fai?

La mia famiglia mi ha sempre incoraggiato da quando ho impugnato la matita per la prima volta.
Il mio ragazzo, illustratore anche lui, ed i miei amici, alcuni dei quali disegnatori e fumettisti, sono dei santi, mi supportano ma soprattutto mi “sopportano”.

Se fossi libera da ogni vincolo… Cosa ti piacerebbe illustrare?

Un bella leggenda, magari nordica.

Il consiglio più utile che hai ricevuto.

“Fare disegni brutti è ok”
In fondo chi non li fa? Basta armarsi di pazienza e ritentare.

Che consiglio daresti a chi vuole iniziare quest’avventura?

Sarà un consiglio trito e ritrito ma di lì non si scampa: disegnare
disegnare disegnare e non scoraggiarsi.

Segui Clarissa Corradin su Behance

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