Pianti, urla e grida: è difficile affrontare i capricci! Cosa c’è dietro al capriccio? Una richiesta d’attenzione? Si tratta solo di nervosismo?
Gli esperti ci dicono che il capriccio è un vero e proprio disagio, Maria Montessori parlava infatti di risposta vitale di difesa.
Il capriccio è una reazione del bambino ad un certo avvenimento; il bambino viene travolto da una serie di emozioni che non riesce a gestire e controllare, di conseguenza piange e urla. Ci sono altre volte in cui il bambino utilizza il capriccio per ottenere ciò che vuole, perché è una modalità comunicativa in lui consolidata.
Come si possono affrontare i capricci?
È bene non sottovalutare il capriccio, bisogna capire da cosa può essere scaturito.
Molte volte il bambino ha bisogno di metabolizzare i vari cambiamenti piccoli o grandi che siano. Ad esempio: se il bimbo è intento in un gioco e noi bruscamente lo mettiamo a tavola perché è pronta la cena questo potrebbe provocare in lui una reazione di nervosismo.
Oltre a chiederci come mai il nostro bimbo si lagna proviamo a chiederci cosa ha dato vita a questo atteggiamento.
La prima cosa da fare è ascoltare il bambino e cercare di capire quali sono le regioni del capriccio, cercando delle possibili soluzioni. Se il capriccio è nato per ottenere qualcosa è bene non cedere, facendo in modo che capisca che non tutto è dovuto.
L’importante è offrire ascolto e attenzione, rispondere ai tempi del bambino, che per la maggior parte delle volte non sono uguali ai nostri. Infine non additiamo il bambino come “capriccioso” ma facciamolo sentire compreso.