Francesca Quatraro: mi occupo d’illustrazione, amo le storie ed amo raccontarle.
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Francesca Quatraro: mi occupo d’illustrazione, amo le storie ed amo raccontarle.
Francesca Quatraro: mi occupo d’illustrazione, amo le storie ed amo raccontarle.
Francesca Quatraro: mi occupo d’illustrazione, amo le storie ed amo raccontarle.
Francesca Quatraro: mi occupo d’illustrazione, amo le storie ed amo raccontarle.
Francesca Quatraro: mi occupo d’illustrazione, amo le storie ed amo raccontarle.
Francesca Quatraro: mi occupo d’illustrazione, amo le storie ed amo raccontarle.
Il mio nome è Francesca Quatraro, mi occupo d’illustrazione, lo faccio perchè amo le storie ed amo raccontarle. Non sono le storie che finiranno nei libri, anche le storie personali di gente comune, da cui far nascere illustrazioni personalizzate.
Come illustratrice lavoro principalmente per clienti privati e con l’auto produzione di piccoli oggetti.
Ho 44 anni, sono sposata ed ho un bimbo di 6 anni, vivo in Puglia e lavoro part time in un ufficio abbastanza grigio, racconto questo risvolto personale perchè tutti questi dettagli influenzano il mio lavoro di illustratrice.
Quando hai capito che l’illustrazione era la tua professione?
Quando abbiamo comprato casa con Alex, mio marito.
Dovevo fare una scelta o rientrare a tempo pieno in ufficio (cosa che si aspettavano tutti) o farmi pagare per i miei disegni… ho scelto la seconda strada.
Abbiamo pagato il mutuo 🙂
Il tuo linguaggio visivo è molto particolare, quali sono le tecniche e gli strumenti che usi quando disegni?
Il mio “stile come tecnica” nasce dai limiti che ha la mia vita – limiti di tempo, di spazio, di gestione del lavoro. Avendo tanti limiti potevo benissimo smettere di disegnare, invece nel momento più complesso della mia vita (quando è nato Matteo, che ora ha 6 anni) ho iniziato a lavorare molto come illustratrice. E così ho trovato uno stile!
Usare pochi colori a pastello su carta bianca, in un momento in cui andava di modo l’acrilico più pastoso e riempitivo che ricordi.
Questo stesso stile negli anni è diventato una prigione dorata…infatti in questo momento c’è una nuova variabile nel mio modo di segnare. Oggi coloro con photoshop, ed i miei disegni sono ibridi, per metà a matita per metà al pc.
Cosa pensi del tuo futuro da illustratrice?
Sarà colpa della febbre ma non penso nulla 🙂
Nel tuo lavoro hai avuto modo di stringere collaborazioni particolari?
Molte! Da editori sia Italiani che stranieri, a collaborazioni particolari con enti e associazioni straniere … fino a pasticcerie artigianali di cui ho potuto poi assaggiare le specialità 🙂
Perché illustrazione per bambini?
Non ho mai pensato di fare illustrazioniper bambini, scelgo di realizzare illustrazionipoetiche, positive, con un senso di speranza. Come spesso amo dire, io disegno il poetico che si nasconde nel quotidiano nella vita di ognuno di noi. Non per altro il mio lavoro è rivolto al 90% a clienti privati !
Quali sono i tuoi punti di riferimento nel mondo dell’illustrazione? A chi ti ispiri?
I miei punti di riferimento spaziano a vanno oltre il mondo dell’illustrazione.
Ho studiato illustrazione con Pia Valentinis, Chiara Carrer e Francesca Chessa, tutte importanti per la mia crescita come illustratrice.
Illustratori che ammiro molto sono Joanna Concejo, Olivier Tallec e Susy Lee, ma ce ne sono moltissimi altri. Ma ad oggi guardo moltissime foto, e cerco meno di vedere illustratori. Amo molto le foto in bianco e nero.
La mia formazione si compone di altri elementi che coltivo e studio: le filosofie orientali, la psicologia, la storia dell’arte, l’amore per la natura, i film d’animazione.
Leggo abbastanza: sul mio comodino oggi ci sono 3 libri, uno di fiabe, un romanzo e un saggio….oltre vari libri di illustrazione che leggo con Matteo.
Secondo te, in che modo un buon libro illustrato può aiutare un bambino o una famiglia?
Non mi piace la parola “aiutare” può essere ingrandita troppo ed un libro caricato di troppe aspettative.
Penso che un libro illustrato possa insegnare a vedere il mondo in modo diverso.
Un libro illustrato racconta di noi, delle nostre parti più intime, di quelle luminose e di quelle buie. Un libro ci prende per mano e ci insegna a raccontare di noi.
Certo parlo di libri illustrati fatti ad arte, purtroppo ora il mercato è saturo anche di paccottiglia…ma questa è un altra domanda!
La giusta ricetta per una illustrazione efficace.
Non l’ho ancora trovata! 🙂
In questi anni, chi ti ha supportato e creduto nel lavoro che fai?
Alcuni amici a me molto cari e mio marito Alessandro perché lui è un pezzo indispensabile di questo puzzle, senza di lui tutto questo non sarebbe possibile. Alessandro non solo mi sostiene nel mio cammino d’illustratrice, si arrabbia se mi fermo!
Se fossi libera da ogni vincolo… Cosa ti piacerebbe illustrare?
Se fossi capace disegnarei una grafic novel per raccontare la mia infanzia …. ma ahimè, non sono cosi brava!
Il consiglio più utile che hai ricevuto.
Non perderti d’animo e continua a disegnare!
Che consiglio daresti a chi vuole iniziare quest’avventura?
Non perderti d’animo e continua a disegnare! Fai prender aria ai tuoi progetti e realizzali!