Silvia Mauri: un’eterna bambina mascherata da cornacchia!
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Silvia Mauri: un’eterna bambina mascherata da cornacchia!
Silvia Mauri: un’eterna bambina mascherata da cornacchia!
Silvia Mauri: un’eterna bambina mascherata da cornacchia!
Silvia Mauri: un’eterna bambina mascherata da cornacchia!
Silvia Mauri: un’eterna bambina mascherata da cornacchia!
Silvia Mauri: un’eterna bambina mascherata da cornacchia!
Silvia Mauri: un’eterna bambina mascherata da cornacchia!
Silvia Mauri: un’eterna bambina mascherata da cornacchia!
Ciao. Mi chiamo Silvia Mauri e sono un’eterna bambina mascherata da cornacchia.
Sono nata a Cantù, in provincia di Como, attualmente vivo a Milano, dove, oltre a lavorare come illustratrice freelance, bevo infusi speziati e non mangio frutta.
Quando hai capito che l’illustrazione era la tua professione?
Già da bambina, essendo molto timida, ho fatto di foglio e matite i miei più grandi amici. “Da grande” volevo fare la fumettista, poi la pittrice, in seguito l’artistaconcettuale; dopo un breve tuffo lavorativo nell’ambiente dell’arte contemporanea ho capito che non era come lo avevo immaginato…non volevo che quello fosse il mio mondo quotidiano.
Io volevo camminare con i piedi tra le nuvole, e l’illustrazione era il mezzo espressivo più adatto a me.
Il tuo linguaggio visivo è molto particolare, quali sono le tecniche e gli strumenti che usi quando disegni?
Photoshop e tavoletta grafica. Tra i dettagli ricorrenti e riconoscibili nei miei lavori ci sono texture e pattern, di cui ho creato un piccolo archivio, e che spesso sovrappongo al colore.
Cosa pensi del tuo futuro da illustratrice?
Ovviamente spero di continuare a crescere, tecnicamente e professionalmente, ma soprattutto mi auguro che il mio lavoro resti sempre divertente e stimolante come lo è ora.
Nel tuo lavoro hai avuto modo di stringere collaborazioni particolari?
Sicuramente una tra le collaborazioni più particolari è quella con “Bepart”: una start up innovativa che, attraverso la realtà aumentata, ridisegna gli spazi urbani reali inserendovi contenuti digitali, fruibili sul luogo, grazie a un’applicazione, inquadrando il muro attraverso il proprio smartdevice.
In occasione del festival di illustrazione “Gomma”, ho realizzato un’illustrazione per la riqualificazione della facciata di Cascinet, a Milano.
Per me, che lavoro in digitale, “dipingere” un muro è stata un’esperienza nuova e inaspettata!
Perché illustrazione per bambini?
Lavoro sia per bambini che per adulti ma c’è sempre qualcosa di “fanciullesco” nelle mie illustrazioni. Come ho già detto, io stessa sono ancora un po’ bambina, probabilmente il mio linguaggio è adatto a tutti proprio perché dialoga con quella parte di ognuno di noi che ha bisogno di non crescere mai.
Quali sono i tuoi punti di riferimento nel mondo dell’illustrazione? A chi ti ispiri?
Gli illustratori che stimo e ammiro sono tantissimi; per citarne alcuni: Negrescolor, Laurent Moureau, Owen Davey, Tomski & Polanski, Nate Williams, Steve Simpson, Irena Zablotska, Till Hafenbrak, Valeria Petrone, Philip Giordano…
In ogni caso credo che l’ispirazione si trovi, più o meno consciamente, ovunque, anche nelle illustrazioni che non mi piacciono.
Secondo te, in che modo un buon libro illustrato può aiutare un bambino o una famiglia?
E’ uno degli strumenti più immediati e divertenti per scoprire il mondo, imparare a conoscersi e a comunicare, ma soprattutto a sognare. I libri che amavo da bambina mi hanno aiutata a crescere e fanno ancora un po’ parte di me, li ricordo con lo stesso affetto con cui ricordo gli amicid’infanzia.
In questi anni, chi ti ha supportato e creduto nel lavoro che fai?
I miei genitori, che mi hanno dato la possibilità di studiare per infiniti anni senza mai smettere di credere in me; gli insegnanti, i colleghi e gli amici che mi hanno incoraggiato e dato consigli preziosi; una persona speciale, che ogni giorno più di chiunque mi sopporta e mi supporta infondendomi il coraggio per affrontare ogni sfida; tutti coloro che hanno scelto di collaborare con me dimostrandomi stima e fiducia (e dandomi di che vivere!) e tutti quelli che, (a volte travestita da cespuglio alle mostre a cui ho esposto) ho visto guardare “con gli occhi a cuore” una mia illustrazione.
Se fossi libera da ogni vincolo… Cosa ti piacerebbe illustrare?
I mostri, le creature bizzarre e leggendarie, sono tra i soggetti che più mi divertono.
A dire il vero riesco spesso a inserirli nelle mie illustrazioni, ma, in particolare, c’è un progetto in merito che ho iniziato qualche anno fa e accantonato per mancanza di tempo (ed eccesso di perfezionismo), che mi piacerebbe portare a termine e magari, un giorno, veder pubblicato!
Il consiglio più utile che hai ricevuto.
“Credi in te stessa e non mollare” (sul credere in me stessa devo ancora lavorarci un po’!).
Che consiglio daresti a chi vuole iniziare quest’avventura?