Quando ci si reca in una libreria per bambini c’è sempre un libro che ci chiama, che attira prepotentemente la nostra attenzione e rende impossibile resistere all’istinto di prenderlo in mano e sfogliarlo.
Akiko e il palloncino è stato per me un richiamo irresistibile, un colpo di fulmine: la sua copertina rosa fluo mi ha attirato perché forte e decisa, per poi stupirmi quando ho visto Akiko, i suoi lineamenti dolci, delicati, che mi hanno preso per mano e trascinato all’interno del libro facendomene innamorare.
Questo libro racconta una storia di quotidianità, un’esperienza che probabilmente ogni mamma ha vissuto con il proprio figlio, colma di stupore e amore per le piccole cose. Akiko infatti riceve in regalo un palloncino e da lì nasce una storia di amicizia, in cui il piccolo si prende cura del suo nuovo amico, condividendo con lui le attività della giornata fino a sera.
Quali giochi?
Assistiamo a pubblicità di giochi che vantano la capacità di stimolare tutti i sensi dei bambini con luci, suoni, colori,… i bambini, soprattutto se piccoli, quasi non li guardano e vengono attratti da oggetti di uso quotidiano, come chiavi, telecomando,.. e con quegli oggetti creano mondi fantasiosi e creativi. Quante volte hanno finto con una ciabatta di avere un super telefono, mentre il telefono giocattolo regalatogli non lo hanno mai usato come tale?
Questo avviene perché i bambini hanno bisogno di interpretare a loro modo ciò che hanno di fronte, di farne l’utilizzo che a loro è più congeniale in quel momento. “Tanti stimoli” non corrisponde a “maggior possibilità di utilizzo”, ma a “maggior confusione”, a un’iperstimolazione che in genere poco si adatta alla capacità dei bambini di immergersi in un senso alla volta, di fare una cosa alla volta, di assaporare fino alla fine il piacere di quanto stanno facendo.
Tendiamo a pensare che il bambino si incanti davanti alla televisione perché attratto ed affascinato positivamente da essa, in realtà è imbambolato, nella maggior parte dei casi non saprà nemmeno dirvi cosa sta succedendo nel cartone o nel video che sta vedendo.
Stimolare la fantasia
I bambini non ci chiedono il gioco più sofisticato, ma quello più adattabile alla loro fantasia e alla loro creatività. L’istinto e la spontaneità dei piccoli è ciò che da grandi ricerchiamo con fatica, perché le regole e il nostro essere adulti spesso ci bloccano nella razionalità, facendoci perdere la capacità di stupirci, di apprezzare cose nuove, di avere idee originali, di lasciarci andare. Permettere ai bambini di esprimersi nel gioco lasciandoli fare liberamente è il regalo più grande che possiamo fargli. Il nostro ruolo è quello di accompagnarli, osservandoli e assecondando le loro attitudini.
Di fatto Akiko ci insegna come un palloncino possa essere un ottimo compagno di giochi riempiendogli la giornata. La mamma non fa molto, ma è presente e lo aiuta e rassicura quando lui ne ha bisogno.
Prendersi cura
Pagina dopo pagina impariamo anche noi a volere bene a quel palloncino. Al giorno d’oggi, ciò che tendiamo a fare è riempire di giochi e oggetti i nostri bambini, privandoli dell’esperienza di affezionarsi, di prendersi cura, di piangere e provare frustrazione quando qualcosa si rompe. Ma sono proprio queste esperienze di perdita, che li aiuteranno a sperimentare un’emozione importantissima come la tristezza, impareranno ad affrontarla, a superarla e anche a riscoprire l’importanza della gioia.
E i vostri piccoli… hanno già il loro palloncino?