Mi presento: mi chiamo Mummybook. Sono una mamma, ex architetto, con la passione per il design, i giochi e i libri, soprattutto gli albi illustrati, e per qualunque cosa abbia a che fare con la creatività.
Mi piace uscire all’aria aperta con il mio bimbo, appena posso evadere dalla città. Il mio sogno nel cassetto è proprio quello di andare a vivere in campagna, come diceva Toto Cotugno.. Ma per ora è impossibile, mio marito è un pendolare. Come suona strano, letteralmente significa colui che pendola.
Bado alle ciancie. Vi parlo un po’ del progetto. Mummybook nasce in un momento di crisi, dopo aver appurato che il mio bellissimo negozio di giocattoli, che mi dava tante soddisfazioni, aveva invece iniziato a trasformare il tempo di qualità che avrei dovuto dedicare a mio figlio in tempo scadente. Come diceva il mitico De Andrè dai diamanti non nasce niente ma dal letame nascono i fior. E’ proprio nel mio periodo di letame infatti, che nasce il blog Mummybook, che altro non è che un diario, e anche un’ottima valvola di sfogo. Di cosa parla? Di giochi educativi e di libri, di attività all’aria aperta, di laboratori didattici e creativi. Ma trovi anche consigli utili sullo svezzamento, piccole ricette e racconti di vita con mio figlio. La rubrica del blog spunti salvavita raccoglie degli episodi di vita famigliare, alcuni in stile simpatico e fantozziano, dai cui i genitori possono trarre qualche insegnamento. Come quella volta che mio figlio mi ha chiusa fuori di casa, con le le mie chiavi dentro. Mi chiedo come mai non mi abbia assalito il panico, me la sono cavata invece utilizzando la creatività. Se siete curiosi di sapere come è finita ecco qui la storia per intero, buona lettura!
“ Dopo una splendida passeggiata fuori nel mio giorno libero, mio figlio ha pensato bene di chiudermi fuori di casa. Solo che le chiavi erano dentro insieme a lui. Panico totale. Per prima cosa, quando ho visto che la borsa era con me, ho afferrato il cellulare e ho chiamato tata Angelica. Prima chiamata: non ha risposto – aiuto – seconda: neanche, terza: risponde, corri a portarmi le chiavi! La mia fortuna è stata che il piccolo, dal momento della chiamata, è dovuto stare alone in casa solo un quarto d’ora, perchè il nostro angelo è arrivato subito con le chiavi. Ora dico solo, ma in quel momento mi è sembrato un secolo. In seguito a numerosi tentativi da parte di Iaia di aprire la porta (una tenerezza, se ci penso ora mi viene da piangere), ho scoperto che da dentro lui poteva sentire la mia voce, per cui non l’ho lasciato solo neanche un minuto. Abbiamo creato una situazione di gioco. Ho osservato bene l’interno della mia borsa: pensa Carol, pensa! Come potrei comunicare con lui in modo più efficace delle
semplici canzoncine che gli ho appena intonato? Mi è venuto in mente di passargli qualcosa sotto la porta. Per cui mi sono armata di carta e penna (la penna non deve mai mancare nella borsa di una donna) e ho iniziato a disegnare tutto ciò che mio figlio mi commissionava da dentro. Il risultato finale: qualche Peppa Pig, il treno Bob e numerosi Barbapapà. Meno male che me la cavo con il disegno, tanti anni di architettura saranno serviti pur a qualcosa ;). La gioia di quando ho aperto la porta e ho potuto riabbracciare Iaia, non ve la sto a raccontare…
Comunque io, con lo pseudonimo Mummybook, amo scrivere e condividere con gli altri ciò che mi succede, sperando di trasmettere sempre un messaggio positivo e divertente. Poi chissà cosa diventerà Mummybook, il futuro può riservare sempre delle sorprese!
Grazie Orso Pilota, di avermi gentilmente ospitata nel tuo splendido blog!
Un arrivederci
Mummybook