Oggi parliamo con voi del quinto Diritto naturale dei bambini e delle bambine che insieme stiamo scoprendo da qualche tempo:
IL DIRITTO ALL’USO DELLE MANI a piantare chiodi, segare e raspare legni, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco.
Il diritto di cui parliamo oggi è un diritto a noi molto caro, perchè non c’è nulla di più bello e stupefacente di vedere un bambino che si approccia al movimento attraverso l’uso delle sue piccole mani che vanno a scoprire il mondo.
Molti pedagogisti e medici negli anni hanno trattato questo vasto argomento una tra tutti Maria Montessori che sosteneva che:
“La mano è lo strumento della personalità, l’organo dell’intelligenza e della volontà individuale.”
I bambini fino ai sei anni vivono il così definito stato di “mente assorbente” che per natura li spinge a provare tutto, a toccare tutto, a sentire tutto in una sorta di amplificatore e le mani diventano lo strumento per capire e conoscere il mondo. A volte anche a noi adulti rimane l’impulso di voler toccare qualche cosa, soprattutto se sappiamo che è vietato come per esempio nei musei o in alcuni negozi dove leggiamo un cartello con scritto: “si prega di non toccare!” ma per l’essere umano è una condizione naturale quella di toccare questo ci serve per comprendere ciò che abbiamo davanti. Tocchiamo per capire i materiali, per sentire se un oggetto è liscio o ruvido oppure se è caldo o freddo; noi adulti possiamo contare su un buon database di informazioni accumulate nel tempo ma pensate, nonostante questo, a quante cose tocchiamo per comprenderle meglio in una giornata. Per un bambino invece questo bagaglio di informazioni è ancora tutto da creare e il tatto è uno degli strumenti privilegiati per farlo. Con ciò non vogliamo dire che il bambino deve essere assecondato anche nei luoghi dove non è permesso toccare, ma va sostenuto nelle sue scoperte e nelle sue necessità dove esse possono essere soddisfatte.
Ecco alcuni esempi pratici per aiutare i bambini a creare il loro “database” di competenze:
Il famoso “cestino dei tesori” (per bambini e bambine dai 5 mesi), il cui contenuto dovrà essere cambiato periodicamente per permettere al bambino nuove ed interessanti scoperte. Piccoli consigli: -iniziate con pochi oggetti e lasciate che il bambino in autonomia si approcci agli oggetti con l’ordine che preferisce; -più il bambino è piccolo più è attratto dalle cose grandi, mentre quando cresce sarà molto attratto dai piccoli oggetti; -nella sostituzione degli oggetti è meglio lasciarne sempre qualcuno che il bambino riconosce così da rassicurarlo.
Il “box delle scoperte”.
Questa è un’attività molto semplice da preparare. Avrete bisogno di una scatola e di materiali e oggetti, i più variegati possibili, da inserirvi. Come da immagine riportata i bambini devono fare una ricerca “al buio”, senza poter vedere gli oggetti. Unica accortezza: pochi per volta! Piccoli consigli: -questa attività è adatta a bambini tra i 4-5 anni e i 7 anni; -partite da un livello basso per poi aggiungere oggetti o materiali più difficili e meno riconoscibili dal bambino, questo per incentivarlo e non per scoraggiarlo.
Cucinare insieme o lavari i piatti sono attività estremamente stimolanti per i bambini, in varie fasce d’età e li aiuta nella coordinazione oculo-manuale, stimola la concentrazione e l’attenzione e il desiderio di veder concluso un processo produttivo.
Quando noi compiamo un gesto, un movimento della mano e non solo, attiviamo nel nostro cervello un’infinità di impulsi che ci coinvolgono non solo nell’aspetto pratico ma anche a livello interiore ed emozionale; ma su questo punto torneremo un’altra volta. E voi quali attività fate con i vostri bambini per aiutarli nella creazione del loro “database”?
HOP! Al prossimo salto!