Debora Guerrieri: la mia passione illustrazione e grafica
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Debora Guerrieri: la mia passione illustrazione e grafica
Debora Guerrieri: la mia passione illustrazione e grafica
Debora Guerrieri: la mia passione illustrazione e grafica
Debora Guerrieri: la mia passione illustrazione e grafica
Debora Guerrieri: la mia passione illustrazione e grafica
Debora Guerrieri: la mia passione illustrazione e grafica
Debora Guerrieri: la mia passione illustrazione e grafica
Sono nata e cresciuta a Firenze. La mia passione per il disegno o meglio per il mondo dell’arte è in me fin da piccola. Lavoro come illustratrice e grafica già da qualche anno e al momento sto finendo il mio percorso formativo alla Scuola Internazionale di Comics.
Quando hai capito che l’illustrazione era la tua professione?
Ho scoperto il mondo dell’illustrazione varcata la soglia della Scuola di Comics, prima di allora non avevo idea di quanto fosse complesso e intenso questo mondo, ed è stato proprio questa scoperta a spingermi dedicarmici completamente.
Quali sono i tuoi punti di riferimento nel mondo dell’illustrazione? A chi ti ispiri?
Ho moltissimi punti di riferimento, passo dalle linee morbide di Loish a illustrazioni piatte come quelle di Camilla Garofano e i colori romantici di Daniela Volpari. Le mie ricerche dipendono ancestrale molto dal lavoro che andrò a svolgere successivamente.
Secondo te, in che modo un buon libro illustrato può aiutare un bambino o una famiglia?
Il passare del tempo insieme ai genitori influisce molto sull’educazione e sulla crescita. La lettura accompagnata da un genitore, insieme alle immagini e ai colori possono avere un ruolo molto importante nello sviluppo dei sensi e delle emozioni di un bambino.
Descrivici il tuo stile.
Il mio stile è morbido, pieno di curve oserei dire un po’ romantico e sognante.
La giusta ricetta per una illustrazione efficace.
Deve colpire, non solo visivamente ma anche emozionalmente, se in un’illustrazione sono presenti questi due elementi si è fatto centro.
In questi anni, chi ti ha supportato e creduto nel lavoro che fai?
E’ stata dura far capire a casa che un lavoro così “traballante” come dicevo prima, potesse diventare un giorno il mio lavoro. Ho avuto un grande sostegno da mio padre, e dal resto della mia famiglia. Mia zia mi ha dato la giusta grinta per non mollare e credere in me e poi me stessa, che ci ho creduto da sempre, da quando ha 6 anni chiedevo la penna al ristorante per disegnare sulle tovagliette.
Se fossi libera da ogni vincolo… Cosa ti piacerebbe illustrare?
Disegnare tutto ciò che vedo, percepisco e sento. Un mio progetto “segreto” sarà quello di illustrare le emozioni, un lavoro per niente semplice, ma è ancora tutto da elaborare e poi è appunto segreto! 😉
Il consiglio più utile che hai ricevuto.
Quello di trovare il coraggio di lanciarsi in questa avventura: non sarei un’illustratrice adesso.
Che consiglio daresti a chi vuole iniziare quest’avventura
Ci vogliono talento, passione e determinazione ma sopratutto il saper accettare le critiche affinché risultino costruttive e permettano di migliorarsi.