Inserimento e attaccamento vanno a braccetto!
Nell’articolo precedente abbiamo iniziato ad affrontare il tema degli inserimenti fatti a settembre e che in questo momento sono quasi agli sgoccioli, ma che cosa significano nel profondo queste due parole : attaccamento e inserimento?
Parole che ormai sono nel nostro quotidiano, ma ci siamo mai soffermati a capire fino in fondo il loro significato?
Oggi proveremo a fare questo grazie ad una piccola esercitazione pratica, che vi porterà in un viaggio metaforico.
Siete pronti?
Immaginate di trovarvi in compagnia di cari amici o di persone della vostra famiglia e decidete insieme di intraprendere un viaggio avventuroso in una meta a voi tutti sconosciuta.
Il fatidico giorno della partenza è arrivato, avete tutto pronto: zaino, vestiti, borraccia e tutto l’occorrente per partire alla volta dell’avventura.
Come prima tappa avete concordato una bella gita nel deserto; le dune con il sole creano dei giochi d’ombra meravigliosi e i granelli di sabbia sotto ai vostri piedi vi fanno avanzare con passo incerto, ma voi e la vostra compagnia siete pieni di entusiasmo e voglia di conoscere e scrutare che cosa si nasconde dietro alla prossima duna.
Arriva la notte e non avevate mai visto delle stelle così luminose e brillanti e tutto vi sembra maestoso e impressionante.
L’indomani decidete che è meglio procedere in auto per raggiungere prima la città e fare rifornimento di cibo e d’acqua, così chiedete alla vostra guida che procura l’auto e salite tutti a bordo. Pronti, partenza, via!
L’auto è difficile da guidare sulle dune, ma voi siete guidatori esperti e non temete questo terreno accidentato.
Purtroppo però calcolate male un dosso e l’auto finisce rotolando a valle e per la gran caduta perdete i sensi.
Quando riprendete conoscenza siete in ospedale e lo riconoscete dagli ambienti e da quell’odore che è tutto fuorchè l’odore di casa…
Siete in una camerata con altre persone che vi guardano, alcune accennano un sorriso altre piangono, ma purtroppo nessuna di loro parla la vostra lingua.
Passano i minuti e nessuno dei medici o degli infermieri passa da voi e così non potete fare domande o avere chiarimenti sulla vostra situazione.
Nel mentre ripercorrete un i vaghi ricordi per capire che cosa vi è successo; prendete atto che avete qualche contusione ma pare che nel complesso stiate bene.
Passano le ore e finalmente arriva un medico al quale cercate disperatamente di chiedere cosa è accaduto, come state, e come stanno i vostri compagni; ma soprattutto dove sono.
Il medico purtroppo vi sorride continuamente, ma non capisce quello che dite e la vostra ansia mista a rabbia sale sempre di più.
Passa un’intera giornata, quando all’improvviso sulla soglia della camerata appare una figura a voi nota e tutto si rasserena.
Chi è la figura che vi è apparsa?
Questo piccolo racconto metaforico riesce in parte a metterci nella condizione emotiva di capire lontanamente cosa prova il bambino durante l’ambientamento e di quanto l’attaccamento giochi un ruolo importante.
L’ambientamento/inserimento consente al bambino di trovare nuove figure di attaccamento secondarie che gli consentano di avere anche nel nuovo ambiente una figura che sia da ponte tra lui e il mondo esterno; per questa ragione questo periodo è importante sia per il bambino che per la madre (figura di attaccamento per eccellenza).
Sicuramente la frenesia del mondo attuale costringe i genitori a velocizzare il più possibile questo periodo che invece è di una delicatezza indescrivibile, con tutte le difficoltà e le soddisfazioni che un percorso accidentato e complesso regala.
Per natura siamo curiose dunque fateci sapere chi è apparso sulla vostra soglia e noi vi diremo la nostra.
HOP
al prossimo salto!