(tronchi di Eucalipto Arcobaleno, Australia)
Sono stata in Slovenia questo weekend, più precisamente ho alloggiato in una piccola casetta di legno inserita in uno splendido bosco nelle vicinanze del caratteristico Lago di Bled.
Sono stati tre giorni piovosi, con il cielo grigio e l’acqua che bagnava tutto, conferendo inevitabilmente ai colori un tono più scuro ma al tempo stesso più deciso.
I rami degli alberi non spegnevano la loro esplosione di foglie rosse, gialle e arancio e le montagne circostanti verdeggiavano, imponenti.
Le chiome degli alberi, in particolare, mi lasciavano estasiata per le decine e decine di sfumature che erano capaci di indossare, così come facevano i tronchi degli alberi e i massi rocciosi.
L’ultimo giorno di permanenza ho visitato anche le grotte di Postumia, una specie di miracolo sotterraneo, un mondo nascosto che mi ha tolto il respiro dal momento del mio ingresso.
In tutto il fine settimana avrò scattato migliaia di fotografie nella speranza di catturare quella bellezza che mi inondava gli occhi ad ogni sguardo e, in piccola parte, ho portato via con me qualche bella immagine ma soprattutto una sensazione nel cuore di stupore, di meraviglia e una riflessione che vorrei condividere con voi…
Ho pensato che quando siamo piccoli ci dicono che il mare è blu, il cielo è azzurro, i visi sono rosa o marroni, a seconda della provenienza delle persone (per gli asiatici ancora siamo poco attrezzati), i sassi sono grigi, gli alberi sono marroni sotto e verdi sopra e che si tingono di qualche colore in più, ma solo in autunno.
E invece non è così.
Così è solo più semplice.
Nelle grotte slovene le rocce erano bianche, gialline, rosa, marroni, nere, grigie e avevano le forme più improbabili e svariate; nei boschi i tronchi d’albero erano marroni, ma anche neri, a volte verdi e gialli, a volte sporcati anche di rosso.
In un giorno solo possiamo vedere il cielo tingersi d’azzurro, di blu, di bianco, di grigio, ogni tanto anche di rosso o di rosa.
Eppure quanto ci scoccia quando un bambino disegna una montagna blu o un albero verde sotto e marrone sopra?
Lo correggiamo, gli diciamo: “No, non è così!”
E invece è proprio così: le montagne diventano bluastre quando il cielo è un po’ più spento e alcuni alberi hanno i colori “invertiti”.
In alcune parti del mondo esistono persino piante con le cortecce color arcobaleno…
Mi morderei la lingua per tutte le volte in cui ho detto a un bambino che i tronchi d’albero sono marroni! E poi mi infilerei l’impermeabile e le galosce e lo porterei fuori per farmi smentire!
Vi propongo un gioco, lo stesso gioco che ho fatto con me stessa in questi giorni in cui la natura è stata tanto prepotente ai miei occhi, da non lasciarmi scelta, da obbligarmi a guardarla in tutta la sua, non la mia, verità.
Uscite con i vostri bambini, soprattutto in questa stagione in cui tutto muta e le strade si dipingono di colori nuovi, e portateli a scoprire una Natura che vada oltre le convinzioni e le convenzioni…
Vi stupirete di quanto sarà forse più facile per loro accettare che anche il colore dell’acqua nelle pozzanghere non è il solito “trasparente”…
Lasciatevi incuriosire, lasciatevi cullare dalle cose che cambiano, fatevi avvolgere dal vento che porta via le foglie e, con esse, lasciate portare via alcune vostre piccole certezze.
In fondo, qualcuno dice, “solo gli stupidi non cambiano mai idea”!
“Quando si abbraccia l’incertezza, la vita apre nuove strade insolite.
Semi gettati sulla via percorsa sbocciano come fiori,
in modi che non si può proprio immaginare.”
(S.Bagchi)
HOP!
Al prossimo salto!