Occhi di Bimbo

Nuremberg Toy Museum – La magia dei giocattoli

Nuremberg Toy Museum - La magia dei giocattoli - 2024

Una piccola chicca nel centro di Norimberga

Poco lontano dal Castello di Norimberga si trova il “Nuremberg Toy Museum”, famoso in tutto il mondo per la sua ricchezza di giocattoli. Norimberga, come mi ha informato la guida, è definita, fin dal tempo del Medioevo, la città dei giocattoli.
Ho visitato Norimberga diverse volte, una cittadina veramente affascinante, soprattutto nel periodo Natalizio. Oltre alle ricchezze storiche della città come il Castello Imperiale, Piazza del Mercato, tappezzata di mercatini natalizi tra novembre e dicembre, Chiesa di San Sebaldo, la Chiesa di San Lorenzo ecc. potrete trascorrere un pomeriggio con i vostri bambini al Museo del giocattolo.

Nuremberg Toy Museum

Il museo del giocattolo, come ho detto , è una meta da non trascurare se ci si trova a Norimberga e soprattutto se è un viaggio di famiglia. Il museo infatti è adatto anche per i più piccoli. Appena entrati, all’ingresso potrete acquistare il biglietto e l’audioguida, presente in diverse lingue; vi consiglio di procurarvi l’audioguida in modo tale che possiate fare il tour del museo, riuscendo a comprendere meglio il mondo del giocattolo, la sua storia, la sua provenienza e gli artisti che hanno dato vita, fin dall’età primitiva, a questi piccoli tesori.
Inoltre potrete far ascoltare l’audioguida anche ai vostri bambini, ci sono infatti alcune stazioni selezionate apposta per i bambini, e poi il narratore è davvero spassoso.
Fin dal primo piano sarete immersi nel mondo del giocattolo: bambole, negozi in miniatura, figure di stagno e giocattoli di latta, giochi in legno, case delle bambole e un plastico ferroviario con modelli di trenini elettrici in scala, inoltre non mancano i giocattoli del passato più recente, ad esempio Lego, Barbie e Playmobil.

Cosa mi ha affascinato?

Sono diverse le cose che mi hanno incuriosito e affascinato durante la visita al museo; ma quelle che più mi sono rimaste impresse sono: la casa delle bambole, la torre di playmobil e il meccano.
Sono rimasta esterrefatta alla vista delle ricche ed elaborate case delle bambole, delle vere e proprie opere d’arte. Se fossi stata una bambina mi sarei innamorata all’istante! Le case rispecchiavano esattamente le abitazioni del tempo e lo stile di vita dei suoi abitanti.
Le cucine contenevano piattini minuscoli in ceramica, decorati con eleganti ed elaborati disegni, c’erano mestoli, tegami in rame, posate e candelabri; i soggiorni erano arricchiti da splendidi merletti e tende ricamate a mano e tappeti persiani di finissimo pregio. E’ difficile non rimanere a bocca aperta.
La cosa che più mi ha incuriosito e fatto riflettere è che le bambine potevano giocare con la casetta delle bambole solo nel periodo natalizio e nella settimana della befana, il resto dell’anno il gioco veniva messo via per essere tirato fuori l’anno seguente.
Credo che questo metodo sia interessante anche se oltremodo esagerato. Credo che in una società come la nostra, in cui i bambini hanno veramente una miriade di giocattoli, ci sia bisogno qualche volta di metterne da parte qualcuno, che magari in quel momento non desta la loro attenzione e riproporglielo dopo qualche mese. Il bambino proverà nuovamente una sensazione di sorpresa e sarà affascinato dal giocattolo che poco tempo prima non degnava di uno sguardo.
Un’altra cosa del quale voglio farvi partecipi riguarda i giocattoli antichi che si trovano al primo piano, semplici cubi e parallelepipedi che raffigurano delle abitazioni, giocattoli estremamente semplici, ma che permettono ai bambini di fantasticare e non gli restituiscono la realtà così com’è, ma lasciano loro libera interpretazione.

La magia del terzo piano

Salita l’ultima scala a chiocciola vi ritroverete al terzo piano, il più amato dai bambini, ma anche dagli adulti. In questa sala, oltre a giochi a me noti, appartenenti infatti agli anni ’90, c’è la stanza dei giochi, una miriade di giochi a disposizione e con i quali divertirsi!! Appena prima di varcare la soglia vi troverete davanti un’infinita torre di playmobil e poi via alla sperimentazione!
La bacheca finale al percorso è quella che più mi ha colpito: una bacheca ricolma di diversi giocattoli posizionati in maniera confusa e disordinata e davanti ad essi l’immagine di cinque bambini in una stanza di una scuola materna completamente sgombra dai giochi. I bambini, nella foto, erano felici e si divertivano con poco.

 

Una mia cara amica tedesca mi spiegò il motivo di questa particolare esposizione.
Mi disse che in Germania, una volta l’anno le scuole materne vengono sgomberate da tutti i giocattoli e ai bambini vengono forniti semplici materiali: dalla carta ai tappi di bottiglie. I bambini sono così costretti ad utilizzare l’immaginazione, creando e giocando con semplici oggetti.
Trovo che questo approccio sia molto interessante, è utile che i bambini, soprattutto nell’epoca del consumismo e del tutto e subito, imparino a giocare con poco; questo metodo educativo stimola il loro sviluppo cognitivo e creativo.

Vi consiglio vivamente una visita al museo. Vedrete ne varrà la pena 😉 Fatemi sapere!

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