Da edizioni Il Castoro, “Il signor tigre si scatena”. Un’interessante storia che parla di libertà, di quanto la società ci condizioni, di quanto a volte vorremmo evadere ma non ne abbiamo il coraggio.
Il signor Tigre non era soddisfatto del modo in cui andavano le cose, era stufo di essere sempre così educato, così ben vestito, quei modi di fare e di essere non gli appartenevano.
Il signor Tigre è un animale selvatico e come tale voleva comportarsi. Così un bel giorno decise che era arrivato il momento di cambiare, si mise a quattro zampe, cominciò a correre e a ruggire e i suoi amici e suoi concittadini non sapevano proprio cosa dire, erano esterrefatti.
Il signor Tigre decise che era arrivato il momento di liberarsi dei suoi abiti e di scappare via nella selva e là si scatenò, come non aveva mai fatto, ma dopo pochi giorni si sentì solo. Tutti i suoi amici erano rimasti in città così decise di tornare e una volta giunto nella cittadina si accorse che le cose erano un pò cambiate. Gli animali non camminavano più su due zampe, ma bensì a quattro zampe.
Il signor Tigre adesso si sentiva accettato, si sentiva come gli altri e libero di essere se stesso. Se ne resero conto anche tutti gli altri di quanto fosse bello liberarsi dalle costrizioni e sentirsi felici e parti di un gruppo. Decisero, anch’essi, di lasciare da parte vestiti ingessati e la formalità di un tempo, per darsi alla pazza gioia.
Una delle curiosità di questo libro sta nella singolarità del titolo originale: Mr. Tiger Goes Wild. Go wild in lingua inglese significa, per l’appunto, darsi alla pazza gioia e wild significa selvaggio. Già dal titolo originale si può comprendere cosa ci vuole comunicare l’autore. Peter Brown è riscito con una frase fatta a racchiudere l’essenza della storia.
Anche l’illustrazione nella pagina antecedente il titolo che, raffigura un muro fitto e invalicabile, trasmette al lettore una chiusura, una vita senza via d’uscita. I colori che contraddistinguono gli animali, eccetto il signo Tigre, sono scuri, tutti sui toni dei marroni e dei grigi. Nella città del signor Tigre si respira un’aria cupa, monotona e austera.
Anche noi come il signor Tigre abbiamo bisogno di sentirci liberi, di sentirci a nostro agio con noi stessi e con gli altri e a quanto pare non siamo i soli a pensarla così.
Consiglio questo libro ai bambini dai 4 anni d’età ma anche a bambini più grandi che riusciranno a cogliere nelle parole e nelle illustrazioni dell’autore il significato profondo della storia.