Alimentazione neonato: come farlo crescere forte e sano? È una domanda che, puntualmente, frulla nella mente dei genitori. A maggior ragione col primo nascituro. Si teme, infatti, di assumere scelte sbagliate e arrecargli danni alla salute. D’altronde deve ancora crearsi un efficace sistema immunitario. Fino ad allora anche leggeri malanni possono creare disagi. Ecco tutto ciò che serve per prendersene cura.
Schema alimentazione neonato dei primi giorni
Il coordinamento tra le attività di suzione, deglutizione e respirazione rappresenta l’attività neuromuscolare più sofisticata dell’intero apparato umano. A dimostrarlo studi compiuti sulla crescita fetale intrauterina. Ne è emerso che lo sviluppo della deglutizione avviene già tra la 10° e la 14° settimana di gestazione. E, in maniera significativa e rapida, si perfeziona nei mesi successivi al parto. In parallelo, la struttura anatomica della bocca diventa grande e acquisisce nuove funzionalità.
Fino ai 6 mesi
Fino ai 6 mesi i denti sono assenti e la lingua, piatta e concava, occupa completamente il cavo orale. Nel corso della suzione il labbro superiore e inferiore avvolgono il capezzolo e/o la tettarella. Le arcate dentarie spremono il capezzolo con un processo di apertura e chiusura ritmico della mandibola. E la lingua scorre avanti e indietro portando il latte verso l’ipofaringe per essere ingerito.
Dopo i 6 mesi
E dopo? L’evoluto sistema nervoso e cambiamenti anatomici portano all’ampliamento della cavità orale e della faringe. Inoltre, la lingua comincia a seguire un andamento supero-inferiore, laterale e di rotazione.
Coi primi movimenti (verticali) masticatori della mandibola. Nel frattempo cambia anche come avviene la suzione: le labbra si attaccano a mo’ di ventosa e la lingua crea un’onda che permette al latte di essere ingerito. Nell’eventualità in cui il bambino venga alimentato artificialmente, la tettarella del biberon deve rispecchiare le sue specifiche esigenze.
Sterilizzatore neonato: per il massimo dell’igiene
Quando si tratta di igiene nulla va lasciato al caso. Fondamentale che il piccolo non entri in contatto con germi o batteri.
Meglio disinfettare ogni cosa che lo riguardi. Sul sito www.conciliatempo.it ci sono le recensioni dei migliori sterilizzatori per biberon. Una soluzione diffusa negli ultimi anni. In passato si ricorreva, invece, alla bollitura. Efficace sì, ma quanto scomoda! Lacuna che lo sterilizzatore compensa appieno. Bisogna inoltre tener presente che ormai sul mercato sono presenti ottimi modelli a prezzi decisamente accessibili. Adatti a ogni tasca 😉
Latte in polvere sempre più simile a quello materno
I novelli mamma e papà hanno a disposizione una libertà di scelta sull’alimentazione neonato impensabile in passato. Eppure, nei primi mesi di vita niente batte il latte materno. L’allattamento al seno apporta al bimbo ciò di cui necessita. Sotto una forma per lui più assimilabile.
In aggiunta, assicura la formazione di una buona flora batterica intestinale, stimola il sistema immunitario e permette una corretta idratazione. Ma, quando tende a mancare, il latte in polvere è altrettanto valido. L’ampio assortimento, analogo per proprietà al latte umano, si rivela ugualmente digeribile. E con un contenuto in minerali e vitamine idoneo ai fabbisogni. Per proteggere i figli dalle malattie in età adulta, i primi anni rivestono un ruolo cruciale. Sono importanti anche nella prevenzione.
Come diversi studi hanno attestato, il metabolismo di un individuo viene infatti influenzato dai primi approcci con il cibo.
La composizione del latte
Temperature calde, combinate a umidità, provocano scompensi nei grandi. Figurarsi per lui. In tali frangenti è meglio fargli bere, possibilmente, anche tanta acqua. Di che tipo? Non ci sono restrizioni particolari: va bene qualunque. A patto che sia priva di nitriti. La trasformazione in metaemoglobina è pericolosa per i bambini più piccoli: può provocare scarsa ossigenazione e difficoltà respiratorie. Sul latte in polvere l’industria farmaceutica ha compiuto significativi progressi. A ogni modo, permangono margini di miglioramento: quello materno contiene pure lattoferrina e immunoglobuline, altrimenti assenti. Ma le due tipologie si avvicinano sempre più. In media, 100 grammi di latte materno forniscono 70 chilocalorie. La sua composizione prevede, indicativamente, un 56% di carboidrati (zuccheri), 36% di grassi e 8% di proteine.
Latte vegetale o animale? La querelle continua…
Sia il latte materno sia in polvere sono ricche di grassi. Destinati a diminuire drasticamente nelle diete per bimbi grandicelli e adulti. Questo perché i grassi sono costituenti principali del sistema nervoso centrale. Che completa la sua maturazione durante i primi mesi. Alla luce dei recenti studi condotti in materia, diversi nutrizionisti sconsigliano latte bovino.
Oggi peraltro esistono anche eccellenti prodotti sostitutivi. E non c’è dunque alcuna ragione per rimanere aggrappati ad un regime alimentare ormai superato. Promosse a pieni voti le bevande a base di soia, riso e mandorle. Con base proteica e non zuccherate sarebbero, secondo gli scienzati, più sane. Non causano infatti la produzione di determinati ormoni. Fattori di crescita che, hanno scoperto in laboratorio, favoriscono lo sviluppo di tumori.
A tale riguardo, l’American Cancer Society le ha introdotte come alternative possibili al latte di mucca per ogni età, compresa quella infantile. Il dibattito sull’alimentazione neonato primi mesi rimane aperto.