Occhi di Bimbo

Scuole dell’infanzia bilingue. Lo sapevi che…

Una questione di cui spesso si parla nell’ambito dell’istruzione in Italia è quella che riguarda la poca conoscenza delle lingue straniere.

Se infatti in molti Paesi la conoscenza delle lingue è un aspetto che viene considerato fondamentale e preso in grande considerazione dai programmi scolastici, in Italia si notano tuttora molte lacune e il nostro livello di conoscenza delle lingue straniere è sicuramente molto più basso rispetto a quello di cittadini di altri Paesi.

Una grave mancanza, considerando che in una società sempre più multiculturale la conoscenza di una o più lingue è invece ormai da ritenersi fondamentale in molti ambiti, soprattutto lavorativi, e sempre più sono difatti i genitori che, sentendo l’esigenza di un insegnamento adeguato da poter dare ai loro figli, se ne interessano.

Da considerare, inoltre, l’ormai accertata maggiore facilità di imparare una lingua straniera in giovane età rispetto all’età adulta, e quindi la possibilità per i bambini e i ragazzi di acquisire con maggiore dimestichezza e fluidità la conoscenza di una lingua straniera che potrà poi essere loro utile per il loro futuro.

Gli studi effettuati nel corso degli anni hanno infatti portato a risultati che mettono chiarezza riguardo i dubbi che spesso i genitori hanno riguardo all’apprendimento fin dalla più tenera età di una lingua straniera. In realtà, infatti, imparare due lingue non richiede uno sforzo cognitivo maggiore per un bambino ed anzi molti sono i benefici che si ottengono avendo accesso a due lingue, compresa la maggior conoscenza spontanea della struttura del linguaggio e il controllo esecutivo sull’attenzione.

Nel corso del tempo si è assistito a un crescente interesse per l’offerta formativa rivolta a bambini e ragazzi di corsi, viaggi all’estero, summer camp e, talvolta, anche ricorrendo a baby sitter ed educatori stranieri. Un’esigenza, insomma, che è sempre più sentita da molte famiglie italiane e che si allinea perfettamente a quel bagaglio che vorremmo avessero le nuove generazioni per affrontare il presente e il futuro mondo lavorativo e sociale.

In questo senso, un’alternativa a cui attualmente molti genitori rivolgono il loro interesse è quella delle scuole bilingui e delle scuole internazionali, modelli che, soprattutto nelle grandi città, si stanno affermando sempre più anche da noi.

Si tratta di due tipologie diverse di scuole, ma che, appunto, vogliono entrambe offrire un’alternativa più al passo coi tempi e maggiormente orientata al futuro dei propri figli.

Nelle scuole internazionali l’insegnamento della lingua straniera (inglese, americano, francese, tedesco, spagnolo, ma anche altre lingue che oggi hanno acquisito, a livello globale, una notevole importanza, quali ad esempio la lingua cinese o il portoghese) accompagna un piano didattico di insegnamento offerto secondo il sistema di istruzione del Paese di riferimento. In questo caso, quindi, il metodo didattico e i programmi di insegnamento, tutti in lingua straniera, saranno seguiti secondo le prassi del Paese a cui ci si riferisce e l’italiano verrà studiato come seconda lingua (L2). Spesso questa tipologia di scuola è preferita da genitori che utilizzano la lingua straniera in famiglia o che provengono da un Paese straniero.

L’offerta che riguarda invece la scuola bilingue presta attenzione a un percorso scolastico in cui all’italiano viene affiancato lo studio di una lingua straniera. Si tratta quindi di un insegnamento parallelo di due lingue diverse che consente di formare i bambini a saper leggere, scrivere e parlare correttamente due lingue.

Di base, la scuola bilingue segue quindi il programma ministeriale italiano e solitamente ha rette inferiori a quelle delle scuole internazionali.

La scuola bilingue può essere privata o parificata, ossia essere riconosciuta come equivalente a quella pubblica. Possibile, inoltre, accedere anche a scuole che impiegano modelli di insegnamento specifici, ad esempio quelli montessoriani, affiancando dunque a metodi pedagogici specifici il bilinguismo, offrendo quindi ai bambini e ai ragazzi un ambiente stimolante e aperto a un mondo multilinguistico e multiculturale.

Il percorso didattico della scuola bilingue, a differenza della scuola internazionale, è basato sul sistema italiano e l’insegnamento è affidato a insegnanti madrelingua. In questa tipologia di scuole la lingua straniera è molto più presente rispetto a quanto lo sia nella scuola pubblica e molte scuole bilingue offrono un monte ore di lingua straniera settimanale tendenzialmente pari a quello della lingua italiana.

Una tipologia di scuola di questo tipo permette un minor “sradicamento” dalla formazione italiana e di fatto è preferita da famiglie italiane che desiderano che i loro figli acquisiscano bene una lingua straniera pur seguendo i programmi della scuola pubblica italiana.

Da considerare, comunque, che oggi sul nostro territorio vi è la presenza di diverse scuole bilingui e che quindi è consigliato informarsi bene su come vengono svolte le attività, sulla preparazione dei docenti, sulla tipologia di insegnamento e quante ore settimanali vengono dedicate all’insegnamento della seconda lingua, dato che ogni scuola offre una formazione diversa.

Importante, infatti, accertarsi che la scuola a cui ci si vuole rivolgere garantisca un corpo docenti composto da insegnanti madrelingua adeguatamente qualificati, in grado di dare un’adeguata formazione ai bambini e ai ragazzi.

Senza dubbio far frequentare al proprio figlio una scuola bilingue è una scelta importante da parte delle famiglie, sia italiane che straniere. Una scelta che consente ai bambini di poter apprendere una seconda lingua fin dai primi anni di scuola e, nel tempo, di imparare a padroneggiarla. Una soluzione che appare adeguata alla nostra società, soprattutto per quanto riguarda il mondo del lavoro, e che oggi interessa scuole di vario grado, a partire dalle scuole dell’infanzia, nelle quali i più piccoli possono già iniziare a muoversi nell’apprendimento di una lingua straniera tramite attività ludiche e pratiche, e quindi in modo spontaneo e immediato, adeguato al loro naturale modo di apprendere.

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