Occhi di Bimbo

L’avventura di Teodora è anche la mia

Insegno lettere da quasi trent’anni, collaboro con il mondo editoriale da una vita e acquisto libri on-line compulsivamente.

In altre parole, i libri riempiono da sempre una parte importante della mia giornata (e, direbbe mio marito, anche di casa); tuttavia, fino a poco tempo fa non mi sarei mai immaginata nei panni di autrice. Per di più autrice di un libro per giovani lettori, un settore che conosco poco e che, fino a oggi, ho frequentato in modo occasionale.
A dirla proprio tutta, se non fosse stato per Rizzoli, autrice non lo sarei mai diventata… Ma andiamo con ordine.

La storia di Teodora nasce da un mix di fattori: i figli ancora piccoli che cominciano a diventare lettori autonomi, una inevitabile insofferenza maturata dopo anni di invisibile lavoro dietro ai testi degli altri, la forza evocativa di una vicenda storica scoperta in un box di approfondimento nel manuale di storia in adozione. Perché in effetti l’avventura di Teodora si ispira a un fatto storico realmente accaduto nell’XI secolo e che mi ha colpito per la sua evidente attualità.
Storia di una principessa e della sua forchetta racconta di una principessa dodicenne che, per obbedire ai genitori, lascia la splendida Bisanzio e va a Venezia per sposare Giovanni, figlio cadetto del doge. È un matrimonio diplomatico, necessario a rendere più saldi i rapporti tra la capitale dell’Impero romano d’Oriente e la giovane città lagunare che solo da poco ha scoperto la sua vocazione per il commercio. Venezia infatti non è ancora la splendida città che il mondo ci invidia: al posto della basilica di San Marco c’è il rudere di una chiesa distrutta da un incendio, il palazzo del doge è un edificio grigio senza grazia, l’abitazione che accoglie la nostra protagonista è quasi squallida.

Ragazzina intelligente e che, come è abitudine in Oriente, fa il bagno nella vasca, mangia con la forchetta, parla greco e latino, legge e scrive, Teodora è sulle prime un po’ a disagio: la civiltà da cui proviene è molto più avanzata dell’Europa dell’XI secolo, un’Europa destinata a diventare grande ma che ancora non ha dimenticato la fame e la miseria dei “secoli bui”. Al suo disagio, comunque, corrisponde quello di molti veneziani, agli occhi dei quali la principessa appare nient’altro che una straniera, una diversa, forse anche un pericolo. In particolare, a lei si oppone Piero, severo predicatore che nasconde dietro alla parola “peccato” i propri odiosi pregiudizi: è preoccupato che il lusso orientale possa contaminare i sobri costumi dei veneziani e conta di convincere, anche con l’inganno, i suoi concittadini dell’empietà di quelle nozze. E sarà proprio quando Piero comincerà a complottare che avrà inizio l’avventura di Teodora… Avventura a lieto fine naturalmente, unica vera libertà che mi sono presa rispetto alla vicenda storica.
Un’ultima cosa, prima di concludere. L’appoggio delle amiche, la scoperta di Facebook, i primi incontri con le classi e nelle librerie, la partecipazione ad alcuni eventi pubblici di promozione alla lettura: da quando Storia di una principessa e della sua forchetta è stata pubblicata è iniziata anche la mia avventura di autrice esordiente di mezza età. In questi mesi credo di sperimentare la stessa emozione della mia protagonista di fronte all’incognita della sua nuova vita veneziana. Perché la vita scorrere e continua a cambiarci o, meglio, a offrirci occasioni di cambiamento. A qualunque età.

Annalisa Ponti

Storia di una principessa e della sua forchetta

Marchio: Rizzoli
Collana: RAGAZZI (Il cantiere delle parole)
Prezzo: 10.90 €
Pagine: 224
EAN: 9788817087414
Formato libro: 20 cm x 13 cm
Tipologia: BROSSURA

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