Occhi di Bimbo

Cosa sapere sull’allattamento al seno

Uno dei primi fondamentali contatti tra mamma e bebè è rappresentato dall’allattamento al seno: si tratta senza ombra di dubbio della pratica più naturale per prendersi cura del proprio bambino fin dai suoi primi momenti di vita.

Fermo restando che il latte materno rappresenti l’alimento più completo e benefico per il bebè, i vantaggi legati allattamento al seno, compresi quelli di un allattamento prolungato, vanno ben oltre il mero aspetto nutrizionale.

Il latte materno, infatti, oltre ad assicurare al piccolo tutti i nutrienti di cui ha bisogno nelle giuste proporzioni, gli fornisce anche gli anticorpi che contribuiscono a rafforzare le difese immunitarie del suo organismo, salvaguardando quindi anche la sua salute futura e difendendolo da tutta una serie di problematiche e malattie.

Il latte materno, dunque, contribuisce in maniera significativa al benessere del bambino e riduce la possibilità di insorgenza di patologie e disturbi di vario tipo, come le malattie di tipo allergico, il diabete infantile, i disturbi dentali e i problemi di sovrappeso e obesità.

Anche da un punto di vista emotivo l’allattamento è una pratica essenziale per il benessere di mamma e piccolo: rafforza il loro legame e, in particolare, rappresenta per il piccolo un momento di coccole, di conforto e di pace.

Perché non tutte le mamme allattano al seno

Malgrado tutti i numerosi benefici elencati, non tutte le mamme allattano al seno. Questa circostanza è determinata dalla cattiva informazione da una parte e, dall’altra, dalla mancanza di sostegno di cui le neomamme avrebbero bisogno in uno dei momenti più delicati della propria esistenza.

Ogni neomamma dovrebbe essere resa consapevole del fatto che l’allattamento al seno rappresenta la base di una crescita sana ed equilibrata e che contribuisce non solo alla salute fisica del bebè, ma anche al suo corretto sviluppo cognitivo, emotivo ed affettivo. Dal punto di vista emozionale e psicologico, infatti, l’allattamento naturale ha una notevole influenza sul percorso di crescita di un bambino.

Da non dimenticare, inoltre, che per la mamma l’allattamento al seno è senz’altro il modo più naturale e spontaneo per prendersi cura del proprio piccolo fin dai suoi primi momenti di vita.

Ma non solo: questa, pratica, infatti è un vero e proprio toccasana anche per la mamma: è stato accertato, ad esempio, che l’allattamento al seno stimola la contrazione dell’utero, limitando l’emorragia dopo il parto, che riduce il rischio di osteoporosi dopo la menopausa e il rischio di insorgenza di gravi patologie neoplastiche quali il cancro al seno e all’ovaio.

Cosa sostiene l’Oms in merito all’allattamento al seno

La questione legata ai benefici relativi all’allattamento al seno ha oggi ampia diffusione e benché vi siano ancora problemi di scarsa informazione, è considerata argomento di notevole importanza, tant’è vero che l’Oms – Organizzazione Mondiale della Sanità –  ha dedicato a questo argomento delle specifiche linee guida. In particolare si sostiene che il piccolo dovrebbe essere allattato al seno in maniera esclusiva fino al sesto mese di vita; si raccomanda, inoltre, che l’allattamento materno prosegua, integrato con alimenti solidi, almeno fino ai 24 mesi e finché mamma e piccolo lo desiderano.

Sarebbe dunque ora di smentire tutte le false credenze che rappresentano un ostacolo a questa esperienza dagli innumerevoli vantaggi così importanti per mamma e bambino.

Allattamento e fonti autorevoli

Attingere informazioni attendibili non sempre è facile, soprattutto in un momento di così ampia reperibilità di notizie come quello che stiamo vivendo oggi. Avendo a disposizione una scelta molto vasta di fonti, è facile infatti che vengano veicolate notizie non veritiere o cattive informazioni.

Anche per questo motivo, come ad esempio indicato nelle pagine di https://www.mammawriter.it/allattamento/, purtroppo permangono tuttora una serie di pregiudizi che influiscono negativamente su un’adeguata informazione riguardo l’allattamento al seno e alla sua durata.

Come detto in precedenza, L’Oms, l’Unicef, il Ministero della Salute e le società scientifiche pediatriche, raccomandano l’allattamento al seno per sei mesi e, una volta introdotti nella dieta del bambino alimenti diversi dal latte materno, fino al secondo anno di vita e oltre. Varie le iniziative messe in atto negli ultimi anni perché questa pratica venga promossa, cercando di indicare nel modo più adeguato e completo i vantaggi dell’allattamento al seno.

Per quanto riguarda la durata dell’allattamento al seno, viene indicato che questo può essere protratto fino a quando mamma e bambino lo desiderano, considerando che un allattamento prolungato ha comunque dei benefici di vario tipo sia per la mamma sia per il bambino.

Segnaliamo, inoltre, l’attuazione da parte del Ministero della Salute di un “Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per la promozione dell’allattamento al seno” che approfondisce tutte le questioni relative all’allattamento al seno oltre il primo anno di vita, considerando tutti i benefici per lo sviluppo cognitivo, affettivo e relazionale del bambino e sottolineando che l’allattamento prolungato al seno, contrariamente a come alcuni credono, non interferisce negativamente sull’autonomia del piccolo e sul benessere psicologico e/o psichiatrico della mamma. Alla luce di ciò è senz’altro fondamentale che tutti i professionisti della salute sostengano in maniera adeguata tutte le neomamme che scelgono questa pratica di salute.

Ciò che ci si augura è che sempre meno si tenga conto di false credenze sull’allattamento prolungato e che ci si basi sui reali vantaggi in termini di benessere fisico e psicologico che esso apporta. Non bisogna più supporre, in altri termini, che l’allattamento renda il bambino scarsamente autonomo ed eccessivamente dipendente dalla madre; è stato infatti ampiamente appurato che questa pratica, al contrario, contribuisca in modo determinante a una serena crescita fisica ed emotiva del bambino.

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